ASVe, Documenti Turchi, Box 12, Item 1340, Unfoliated

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Date Created
1626-01-20
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1 item
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Topic
Mentioned Place
Transcription - Plain
Trad.ne della lettera Imple scritta à Sua Ser.tà Trad.ta da Gio: Ant.o Grillo. Sultan Murat fig.lo di Sultan Achmat, sempre Vittorioso. Al Gloriosissimo trà li Ss.ri Grandi, nella Nation del giesù, detto frà li Grandi, et Ecc.si nel Popolo del Messia, Compositore delli negotij de tutti li Popoli Nazareni, Posessore del Manto dello Gravità, et grandezza sig.r che guida alla magnanimità, et alla Gloria. Il Dose di Venetia, il cuui fine sia felice. Al gionger dell'Ecc.so Segno Imp.le, vi sara noto, che essendo voi d'antichissimo tempo in quà sinceri, et leali Amici della nostra perpetua Serie, che havete dimostrato sempre l'amore, et l'amicitia candidam.te con la nostra Ecc.sa Porta. In virtù di che, essendo conveniente, che li Navili dell'una, et dell'altra parte, che versano per il mare, q'ndo s'icontrano gli uni, con gli altri seguino trà loro effetti corrispondenti alla buona et pura Amicitia. Hora Pervis Bei d'Andro, uno delli Sanzachi Maritimi del nostro custod.to Omp.o hà cosi esposto alli Piedi d'lla nostra Ecc.sa Sedia, che andando egli con una sua Galea, s'incontrò nel Porto d'Andro, nel Cap.o della guardia di Candia, con tre sue Galee, onde ne seguì trà di loro fattione, et combattim.to, nel quale rimasero ucise alquante p[er]sone de suoi schiavi leventi, et altri, et li furon anco saccheggiate diverse sue faccultà, et robbe di che ne hebbe molto danno. Della cagone di che, essendo stato ricercato l'Oss.mo trà l SS.ri nella Nation del Messia Georgio Giustiniano vostro Bailo Ressidente alla n'ra felice Porta, il cui fine sia felice, Rispose. Questa fattione, non fù altrim.te fatta appostatam.te mà casualm.te per un reciproco furtuito rincontro d'ambe le parti, non conossendossi, mà poi riconossiuttosi, et egli esser certam.te uno di Bei dell'Imp.l Armata immediate il nostro Cap.o et Rais sue[?] conserve, fecero levar mano dal combatter, et tutte q'elle robbe faccultà, et schiavi, che in quel ponto gli erano stati levati, et si potero ritrovare li furono restituite, et ne furono fatte ivi à lui moltissime cortesie, et carezze. Nondimeno esso Pervis Bei non contento di ciò pretese da Noi molta faccultà, et se bene noi non siamo Comessi qui per star alla legge nè à risponder à simil sorte di litiggi, ne tenuti alla reintegratione delle pretensioni de dreti[?] de nissuno, si come è chiaram.te espresso nella Capitulatione, et Segno Imp.le, Nondimeno mossi dal Solo rispetto dell'esser egli particolar schiavo della sua Felice Porta, et un prinipal Sanzaco, con le sue Imp.l Insegni, di nostra spontanea volontà, si siamo ridoti à render esso Bei quieto et sodisfatto, et tolto da lui Cozetto di perpetua quietanza, di tutte le sue attioni, e pretensioni. Il che havendo esso vostro Bailo estesamente esposto, et significato ricercò anco nostro nobil ordine; affine che per l'avvenire nè eso Pervis Bei, ne altri per questo negotio della Galea sud.a non possino ne per la Morte de Leventi schiavi ò altri ne per perdito di facultà obbe, et pretensione de chi si sia apportarà vostri Baili ne ad altri vostri huomini nissun travaglio, ne disturbo ne si debba dar Orecchie in conto alcuno ad alcuna pretensione di qual si voglia in tal proposito. Onde essendo stato fatto Talchis et arz alli piedi della mia Imp.l Sedia le cose esser in effetto, come sono state da lui esposte di sopra. Però è seguito nostro Eccso Com.to con Cattricumaiun, accompagnato di felicità, col q'ale habbiamo vigorosam.te comandato che de cetero, ne esso Pervis Bei, ne altri per questo nego sudetto, spettante alla Galea sudetto, non possino come di sopra, ne per la Morte di Leventi, Schiavi, et altri ne per perdita di facultà, et robbe, ne per pretensione de chi si sia apportar à vostri Baili, ne ad altri vostri huomini nessun travaglio, nè disturbo, ne si debba dar Orecchie in conto alcuo à nissuna pretensione, de qual si voglia in tal proposito. Et questo tanto perche sia manifesto anco a Voi, scrivendosi questa nostra gratiosa lettera Imp.le e Stato espedita a Voi, all'arrivo della quale, è conveniente, che in virtù della sincerità co che havete proceduto sempre, con la nostra Ecc.sa et felice Porta, sia da voi vigorosamte comandato alli Capitani della vostra Armata, che rispettandosi, come si conviene le conventioni della buona Pace, che s'osserva d'ambe le parti, quando s'incontrano nel Mare nelli Vasselli delli Beglerbei, de Bei, et d'altri nostri, che stiano avertiti, acciò che non sucedano disordini, et scandali. In pare modo è stato anco da canto dell'Imp.l M.ta Nostra co vigoria et efficacia comandato alli Bei Maritimi, che sono nel Centro dell'Imp.o della M.tà Nostra, che quando s'incontrano nelle Galee ò Vasselli, che dependono da Voi, si guardino fortem.te di non far loro oltraggio ne usar minima trasgressione, mà che con gran stabilità, et constanza debbono integram.te oservar le conventioni, et la buona correspondenza nel modo, che si è fatto, ne tempo de nostri Magnanimi Progenitori di Gloriose Imprese. Sara conveniente anco , che commettiate alli vostri Ministri, che sono al Governo delle vostre frontiere nelli confini delli Sanzachi di Chiva[?], et Clissa sottoposto alla Provintia della Bossina, che non debbano permetter trasgressioni, et oltraggio alcuno verso li sudditi del ostro Custodito Dominio. Perche nell'istessa maniera sara vigorosam.te comandato dal canto della Maestà Nostra, affine che li Min.ri et Popoli, che sono nelle nostre Vittoriose frontiere, non facino minimo oltraggio, ne trasgressione alc.a verso li vostri stadi, et sudditi. Dovendo esser voi certi, che mentre da quella parte non scaturisca attione veruna contraria, alla buona Pace et promessa, da questa banda pur non sara, per vedersi attione contraria ad essa buona Pace, et di ciò ne tenirete assedati gli animi vostri. Datj nell'Imp.l Ressid.za Nostra di Cost.li sotto li primi della Luna di Zemasidulla l'an'o 1036 cioè li 20 Gennaro 1626.
Gregorian Date Qualifier
Hijiri Date
li primi della Luna di Zemasidulla l'an'o 1036
Hijiri Date Qualifier
Gregorian Date
li 20 Gennaro 1626
Schema Type
Manuscript
Identifier
61220/utsc68409
Local Identifier
NEW_071
Notes for Dragoman Team
translation by Gio. Antonio Grillo of letter by murad IV to beylerbeyi of Bosnia Ali. at bailo Giorgio Giustinian's request, Sultan orders to keep good relns w ven authorities on border, and puninsh exemplarily various facinorosi, inclg Halil di Vrana, fomentore of disorder, in whose cause varius firmani have already been sent. if there are perturbatori on ven's side must be ptd out to border authorities of t Repub.
Transcribed Place
Gregorian Date (RAD)
1/20/1626
Reformatting Quality
preservation
Digital Origin
reformatted digital
Internet Media Type
Cataloguing Language
Transcription
Trad.ne della lettera Imple scritta à Sua Ser.tà Trad.ta da Gio: Ant.o Grillo. Sultan Murat fig.lo di Sultan Achmat, sempre Vittorioso. Al Gloriosissimo trà li Ss.ri Grandi, nella Nation del giesù, detto frà li Grandi, et Ecc.si nel Popolo del Messia, Compositore delli negotij de tutti li Popoli Nazareni, Posessore del Manto dello Gravità, et grandezza sig.r che guida alla magnanimità, et alla Gloria. Il Dose di Venetia, il cuui fine sia felice. Al gionger dell'Ecc.so Segno Imp.le, vi sara noto, che essendo voi d'antichissimo tempo in quà sinceri, et leali Amici della nostra perpetua Serie, che havete dimostrato sempre l'amore, et l'amicitia candidam.te con la nostra Ecc.sa Porta. In virtù di che, essendo conveniente, che li Navili dell'una, et dell'altra parte, che versano per il mare, q'ndo s'icontrano gli uni, con gli altri seguino trà loro effetti corrispondenti alla buona et pura Amicitia. Hora Pervis Bei d'Andro, uno delli Sanzachi Maritimi del nostro custod.to Omp.o hà cosi esposto alli Piedi d'lla nostra Ecc.sa Sedia, che andando egli con una sua Galea, s'incontrò nel Porto d'Andro, nel Cap.o della guardia di Candia, con tre sue Galee, onde ne seguì trà di loro fattione, et combattim.to, nel quale rimasero ucise alquante p[er]sone de suoi schiavi leventi, et altri, et li furon anco saccheggiate diverse sue faccultà, et robbe di che ne hebbe molto danno. Della cagone di che, essendo stato ricercato l'Oss.mo trà l SS.ri nella Nation del Messia Georgio Giustiniano vostro Bailo Ressidente alla n'ra felice Porta, il cui fine sia felice, Rispose. Questa fattione, non fù altrim.te fatta appostatam.te mà casualm.te per un reciproco furtuito rincontro d'ambe le parti, non conossendossi, mà poi riconossiuttosi, et egli esser certam.te uno di Bei dell'Imp.l Armata immediate il nostro Cap.o et Rais sue[?] conserve, fecero levar mano dal combatter, et tutte q'elle robbe faccultà, et schiavi, che in quel ponto gli erano stati levati, et si potero ritrovare li furono restituite, et ne furono fatte ivi à lui moltissime cortesie, et carezze. Nondimeno esso Pervis Bei non contento di ciò pretese da Noi molta faccultà, et se bene noi non siamo Comessi qui per star alla legge nè à risponder à simil sorte di litiggi, ne tenuti alla reintegratione delle pretensioni de dreti[?] de nissuno, si come è chiaram.te espresso nella Capitulatione, et Segno Imp.le, Nondimeno mossi dal Solo rispetto dell'esser egli particolar schiavo della sua Felice Porta, et un prinipal Sanzaco, con le sue Imp.l Insegni, di nostra spontanea volontà, si siamo ridoti à render esso Bei quieto et sodisfatto, et tolto da lui Cozetto di perpetua quietanza, di tutte le sue attioni, e pretensioni. Il che havendo esso vostro Bailo estesamente esposto, et significato ricercò anco nostro nobil ordine; affine che per l'avvenire nè eso Pervis Bei, ne altri per questo negotio della Galea sud.a non possino ne per la Morte de Leventi schiavi ò altri ne per perdito di facultà obbe, et pretensione de chi si sia apportarà vostri Baili ne ad altri vostri huomini nissun travaglio, ne disturbo ne si debba dar Orecchie in conto alcuno ad alcuna pretensione di qual si voglia in tal proposito. Onde essendo stato fatto Talchis et arz alli piedi della mia Imp.l Sedia le cose esser in effetto, come sono state da lui esposte di sopra. Però è seguito nostro Eccso Com.to con Cattricumaiun, accompagnato di felicità, col q'ale habbiamo vigorosam.te comandato che de cetero, ne esso Pervis Bei, ne altri per questo nego sudetto, spettante alla Galea sudetto, non possino come di sopra, ne per la Morte di Leventi, Schiavi, et altri ne per perdita di facultà, et robbe, ne per pretensione de chi si sia apportar à vostri Baili, ne ad altri vostri huomini nessun travaglio, nè disturbo, ne si debba dar Orecchie in conto alcuo à nissuna pretensione, de qual si voglia in tal proposito. Et questo tanto perche sia manifesto anco a Voi, scrivendosi questa nostra gratiosa lettera Imp.le e Stato espedita a Voi, all'arrivo della quale, è conveniente, che in virtù della sincerità co che havete proceduto sempre, con la nostra Ecc.sa et felice Porta, sia da voi vigorosamte comandato alli Capitani della vostra Armata, che rispettandosi, come si conviene le conventioni della buona Pace, che s'osserva d'ambe le parti, quando s'incontrano nel Mare nelli Vasselli delli Beglerbei, de Bei, et d'altri nostri, che stiano avertiti, acciò che non sucedano disordini, et scandali. In pare modo è stato anco da canto dell'Imp.l M.ta Nostra co vigoria et efficacia comandato alli Bei Maritimi, che sono nel Centro dell'Imp.o della M.tà Nostra, che quando s'incontrano nelle Galee ò Vasselli, che dependono da Voi, si guardino fortem.te di non far loro oltraggio ne usar minima trasgressione, mà che con gran stabilità, et constanza debbono integram.te oservar le conventioni, et la buona correspondenza nel modo, che si è fatto, ne tempo de nostri Magnanimi Progenitori di Gloriose Imprese. Sara conveniente anco , che commettiate alli vostri Ministri, che sono al Governo delle vostre frontiere nelli confini delli Sanzachi di Chiva[?], et Clissa sottoposto alla Provintia della Bossina, che non debbano permetter trasgressioni, et oltraggio alcuno verso li sudditi del ostro Custodito Dominio. Perche nell'istessa maniera sara vigorosam.te comandato dal canto della Maestà Nostra, affine che li Min.ri et Popoli, che sono nelle nostre Vittoriose frontiere, non facino minimo oltraggio, ne trasgressione alc.a verso li vostri stadi, et sudditi. Dovendo esser voi certi, che mentre da quella parte non scaturisca attione veruna contraria, alla buona Pace et promessa, da questa banda pur non sara, per vedersi attione contraria ad essa buona Pace, et di ciò ne tenirete assedati gli animi vostri. Datj nell'Imp.l Ressid.za Nostra di Cost.li sotto li primi della Luna di Zemasidulla l'an'o 1036 cioè li 20 Gennaro 1626.